L’angiologia è una specialità medica che si occupa della diagnosi e del trattamento delle malattie dell’apparato vascolare, dunque arterie, vene e vasi linfatici. Questi tre distretti della circolazione possono andare incontro a patologie che vanno dalle forme ereditarie o congenite, alle forme traumatiche, degenerative, infiammatorie e neoplastiche, come d’altronde qualunque organo o sistema dell’organismo.
Le malattie vascolari più frequenti
Le malattie più frequentemente gestite in ambulatorio dall’angiologo sono senz’altro rappresentate in ambito venoso dalle varici degli arti inferiori con le loro complicanze quali varicoflebiti e ulcere ad andamento cronico, le flebostasi acute e croniche (gambe gonfie), anche queste ultime con le loro complicanze a carico della pelle e del tessuto sottocutaneo, le trombosi venose superficiali e profonde.
La malattia arteriosa su base infiammatoria più frequente è l’aterosclerosi. Si tratta di un processo infiammatorio della parete arteriosa a carattere ubiquitario. Non va confusa con l’arteriosclerosi cerebrale e dunque non deve spaventare ma neanche restare misconosciuta. È una malattia da cui tutti siamo affetti, in vario modo, per entità e localizzazione. Difficile sfuggire essendo conseguente al processo di industrializzazione sociale e relativo cambiamento – nel peggio – dello stile di vita delle persone. All’aterosclerosi sono imputabili, nella maggior parte dei casi, conseguenze come l’ictus cerebrale, l’infarto del miocardio, la claudicatio intermittens degli arti inferiori.
Pensando alle forme infettive viene subito in mente la linfangite, frequente nel passato nelle zone rurali dove più facilmente assumeva la connotazione dell’eresipela.
Parete e sangue
Una peculiarità delle malattie vascolari consiste nel fatto che a volte sono la conseguenza non di una patologia dell’organo, ossia della parete vasale, bensì del contenuto: il sangue. Alterazioni dell’emodinamica, come dall'equilibrio del sistema coagulativo-fibrinolitico, ereditarie o acquisite, possono causare la trombosi venosa o arteriosa anche in vasi sani. Disfunzioni del sistema immunocompetente possono portare a trombosi nel microcircolo come nelle vasculiti.
L’eco-color-doppler
La visita angiologica oggigiorno si avvale dell’esame eco-color-doppler che, permettendo di esplorare l’anatomia del vaso arterioso e venoso e la modalità con cui il sangue scorre al loro interno, rappresenta un ausilio ormai indispensabile alla clinica. L’eco-color-doppler è una indagine in gran parte soggettiva in quanto dipendente dall’apparecchio usato e dall’esperienza dell’operatore.
Dove e come curarsi
Ciascuna malattia necessita di condizioni logistiche specifiche per essere trattata, tuttavia nel tempo, con il ridursi della disponibilità dell’accoglienza ospedaliera, la più profonda conoscenza della malattia stessa e le nuove risorse terapeutiche, alcune malattie che nel passato erano appannaggio delle cure ospedaliere attualmente vengono perlopiù trattate ambulatorialmente e dunque lasciando il paziente al proprio domicilio. Ne è un esempio la trombosi venosa profonda (TVP) degli arti. In molti casi la patologia acuta si affronta e si risolve definitivamente. Le forme croniche necessitano di essere seguite e curate nel tempo. In altri casi il paziente deve essere affidato alla terapia chirurgica o alla radiologia interventistica le quali, laddove non vi sia acuzie e/o diversa specifica indicazione, devono intervenire al momento giusto del percorso terapeutico medico. Angiologia e chirurgia vascolare sono discipline differenti con competenze differenti che debbono collaborare e non sovrapporsi.
La prevenzione: la salute prima della malattia
Nonostante queste brevi considerazioni sulle malattie vascolari, occorre puntualizzare che prima della malattia viene il benessere, la condizione di salute. Con una buona prevenzione le malattie vascolari e/o le loro complicanze possono essere prevenute. Purtroppo la prevenzione è un concetto ancora poco valutato. Forse a qualcuno nemmeno conviene che lo sia. In casi di familiarità, di condizioni di rischio per lo sviluppo di una malattia vascolare o quando non si è più giovanissimi uno screening vascolare clinico-strumentale dovrebbe far parte del percorso di gestione della salute di ogni persona.
Conclusioni e personalizzazione della cura
E’ di grande importanza che il lettore rifletta saggiamente sulla opportunità di affidarsi allo specialista angiologo di sua fiducia per restare una persona sana o in caso di malattia ricevere cure secondo la procedura corretta. Ogni persona è diversa dall’altra. La cura è come un vestito che deve essere realizzato su misura. Le “Linee guida” delle Società Scientifiche sono la base su cui personalizzare la terapia.
La visita angiologica si svolge in quattro fasi:
Anamnesi
L’anamnesi consiste nella raccolta della storia clinica del paziente. Questa prima fase della visita ha un’importanza rilevante quanto le successive. Dall’anamnesi il medico viene a conoscenza dellA eventuale familiarità del paziente con alcune malattie a carattere ereditario, delle malattie pregresse , del motivo per cui egli si reca alla visita specialistica, dell’eventuale terapia che assume e se vi sono intolleranze ad alcuni farmaci. Nel corso di questa fase viene esaminata tutta la documentazione disponibile. Per questo è di estrema importanza che il paziente porti i referti di cui è in possesso e le analisi di laboratorio. Per essere considerate ragionevolmente indicative rispetto al momento delle visita le analisi di laboratorio devono essere state effettuate almeno entro i tre mesi precedenti. Tuttavia per alcuni parametri non è sufficiente il singolo valore del momento bensì il suo andamento nel tempo, dunque possono essere utili anche gli esami precedenti.
Esame obiettivo
Consiste nella visita clinica. Il paziente perlopiù è invitato a spogliarsi e resta con la biancheria intima. E’ opportuno indossare sempre un paio di calzini per evitare di camminare sul pavimento dello studio o stazionare sulla pedana flebologica a piedi nudi. La pedana flebologica consiste in una pedana consiste in due scalini piuttosto ampi ove il paziente resta in piedi, magari sostenendosi ad uno specifico supporto, per poter osservare la sua postura ed il sistema venoso degli arti inferiori, o comunque gli arti inferiori nella loro globalità. Le vene, infatti, perlopiù in condizioni patologiche, si gonfiano solo all’impiedi. Successivamente il paziente è invitato a stendersi sul lettino. In questa posizione si studia il versante arterioso. Possono essere palpate le arterie periferiche degli arti (polsi), l’aorta addominale ed ascoltati le carotidi al collo ed il cuore per rilevare eventuali soffi e la loro origine. In questa posizione si studiano meglio eventuali lesioni cutanee ed ulcerazioni e si effettuano medicazioni e bendaggi.
L’esame eco-color-doppler
Questo esame utilizza ultrasuoni, dunque è innocuo e può essere effettuato anche in gravidanza. L’esame si effettua con un apparecchio eco-doppler. Esso permette attraverso le immagini ecografiche di osservare direttamente le vene e le arterie con le relative caratteristiche e movimenti, eventuali lesioni di parete ed il loro contenuto. Tramite l’effetto doppler, che i pazienti percepiscono prevalentemente come un suono a carattere pulsatorio, si studia il movimento del sangue all’interno dei vasi. Il “color”, la colorazione del sangue ottenuta artificialmente attraverso metodiche fisiche aggiunge ulteriori informazioni e permette di rilevare lesioni altrimenti inapparenti . Il comportamento del sangue può essere rappresentato anche attraverso un tracciato composto da onde dette appunto velocitogrammi il cui tracciato abitualmente compare sotto le immagini nella documentazione fotografica. L’esame eco-color-doppler è soggettivo ed il suo valore dipende dalla qualità del macchinario usato nonché dalle conoscenze e dall’esperienza del medico esaminatore. Questo esame è ormai divenuto indispensabile per una corretta diagnosi e purtroppo spesso sostituisce del tutto o in buona parte l’esame clinico. A volte il paziente chiede di essere sottoposto solo all’esame eco-color-doppler di un particolare distretto vascolare, perché magari questo è stato richiesto dal suo Medico di Famiglia o da un altro Specialista. In tal caso non ci sono anamnesi ed esame obiettivo e viene consegnato solo il referto dell’esame strumentale. Non ci sono diagnosi e prescrizione terapeutica in caso di malattia.
La refertazione
Al termine della visita il medico descrive il risultato delle indagini effettuate, pone la diagnosi e se il caso prescrive la terapia . La parola terapia evoca abitualmente l’idea di un farmaco. Non è così. Terapeutico è tutto ciò che può curarci o mantenere il nostro stato di salute, se non abbiamo malattie. La terapia dunque include tutte le norme comportamentali, le abitudini di vita o gli accorgimenti particolari necessari al nostro benessere; ad esse si affiancano i farmaci. Ma ricordate: prevenire è meglio che curare.
Dott. ALFONSO MARI Specialista in Angiologia Medica Iscritto Ordine Medici e Odontoiatri Roma e Provincia n.31981 | |
EUR CENTRO MEDICO Via Fiume Bianco, 56 ROMA Eur Torrino | |
Ambulatorio per la Diagnosi e la Cura delle Malattie Vascolari | |
Tel. 065201799 - 06 5122676 Fax. 0652205540 | |
Bisogno d'aiuto? Se hai bisogno di un consiglio, se hai un dubbio o desideri la mia consulenza personalizzata non devi fare altro che scrivermi: dottormari.angiologia@gmail.com | |
Per informazioni chiama il 3291714132 | |